JACOPO ZABARELLA
Jacopo Zabarella, spesso indicato come Giacomo Zabarella (Padova, 5 settembre 1533 – Padova, 15 ottobre 1589), è stato un filosofo italiano. Primogenito di un’antica e nobile famiglia, ereditò dal padre Giulio il titolo di conte palatino. Studiò all'Università di Padova, dove fu allievo di Francesco Robortello, Bernardino Tomitano e Marcantonio de’ Passeri (detto il Genua), laureandosi nel 1553. Per l'anno accademico 1563-64 ottenne, succedendo al Tomitano, la prima cattedradi logica nello Studio padovano, che tenne fino all'anno accademico 1567-68 incluso. Per l'anno accademico 1568-69 ottenne la seconda cattedra (ma, propriamente, parificata in quell'anno e nei successivi otto con la prima cattedra) di filosofia naturale straordinaria e per l'anno accademico 1577-1578 ottenne la prima cattedra di filosofia naturale straordinaria, che tenne fino all'anno accademico 1584-85 incluso.
Per l'anno accademico 1585-86 ottenne la seconda cattedra di filosofia naturale ordinaria, che tenne fino al 1589. Declinò l'invito del re Stefano Báthory di insegnare in Polonia, ma gli dedicò il suo scritto più importante, l'Opera logica, stampata a Venezia nel 1578. Nel 1580 furono pubblicate a Padova le sue Tabulae logicae, e nel 1582, a Venezia, il suo commento agli Analitici II di Aristotele.In risposta alle critiche mosse alla sua Opera logica dai suoi colleghi d'università, Francesco Piccolomini e Bernardino Petrella, pubblicò a Padova, nel 1584, la De doctrinae ordine apologia. Nel 1586 e nel 1590 apparvero rispettivamente le sue due ultime opere, la De naturalis scientiae constitutione e i De rebus naturalibus; postumi comparvero i suoi commenti incompiuti alla Fisica e al De anima di Aristotele.
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